Il genere Quercus (Farnia) comprende molte specie di alberi spontanei in Italia. In molti casi il portamento è imponente anche se ci sono diverse specie arbustive.
Della famiglia delle Fagacee, la Quercus pedunculata Ehrh., nota anche con il sinonimo di Quercus robur L., abita boschi dai terreni argillosi e profondi, con preferenza verso suoli acidi, fino ad altitudini comprese tra gli 800 e i 1000 m e tollera bene il freddo e le estati calde.
Le foglie, alterne, sono talvolta lobate, talvolta dentate e sulla stessa pianta possono avere forme differenti, per la differenza del fogliame giovanile rispetto a quello adulto.
Le querce sono piante monoiche, ovvero la stessa pianta porta sia i fiori maschili che quelli femminili. I fiori maschili sono riuniti in amenti di colore giallo, quelli femminili sono di colore verde.

Il frutto è la ghianda.
La Quercia per sua natura afferma “Io ci sono”. Ben piantata al suolo con un apparato radicale forte ed ampio, difende la sua volontà di esistere ed esprimersi materialmente e la sua presenza possente ne è testimone.
Questo è il principio che ispira lo spirito di chi approccia questa maestosa pianta, espressione del mondo vegetale nell’ispirare e rinforzare le proprie origini “radici”, vivere in modo completo l’esperienza materiale “fisica” della vita.