Con la teoria della ghianda di J.Hillman abbiamo capito che siamo esseri unici, ma è altrettanto fondamentale capire la differenza fra IO e NOI.
Ci viene in aiuto Igor Sibaldi1, che ce lo spiega egregiamente:

“…L’ Io è un principio di identità Umano e Divino al tempo stesso: è in ognuno, è la piena coscienza che un uomo può avere di sé, se l’uomo ha il coraggio di accorgersene…
Il Noi invece è un prodotto di questo mondo ed è un altro principio di identità.
Gli uomini entrano in un Noi (e diventano il Noi) quando abbandonano l’identità dell’Io: non osano esserla, ne hanno come paura, vertigine e, per paura e per vertigine, si fondono nel Noi, per ripararsi in esso.
I Noi in cui ci si può fondere sono molti – la nazione, la razza, la chiesa, la famiglia, l’azienda, l’associazione, il partito, etc… – e si costituiscono sempre, in ogni epoca, in strutture gerarchiche in cui i Noi meno autorevoli si volgono e si sottomettono ai Noi di maggiore prestigio.

Questa è una realtà che ciascuno di noi può facilmente verificare nella propria esistenza quotidiana.
Altrettanto facilmente ci si può accorgere di come in un Noi, grande o piccolo che sia, chi al Noi si adegua e vuol partecipare si senta addosso una maschera di comportamento che gli impedisce di essere davvero sé stesso.
Non solo l’Io viene escluso dal Noi ma chiunque voglia essere sé stesso diventa per il Noi un elemento di disturbo.
Indubbiamente ciò che ciascun Noi teme molto è l’ostilità del Noi più grande, al quale è direttamente subordinato.
Ma ciò che ciascun Noi, a cominciare dai più potenti, teme più di ogni altra cosa è la singola individualità, è l’Io che in essa soltanto può manifestarsi.
E la teme per due ragioni:
In primo luogo, il Noi è tanto rassicurante per chi vi partecipa perché può fare molto di più del singolo individuo: può costruire case, città, stati, imperi, può fare le guerre, condannare, donare gloria, può stabilire i confini tra le nazioni, le religioni, le razze, le ideologie.
I Noi, non gli Io, fanno la storia. Ma per fare tutto ciò il Noi ha bisogno dei singoli individui… gli occorrono degli Io abbastanza obbedienti ed alienati da eseguire la volontà del Noi senza opporsi.
Perciò il Noi teme più di ogni altra cosa la possibilità che un individuo diventi cosciente di sé e liberamente pensi con la sua testa, senta con il suo cuore e scopra in sé quell’ Io più grande che con il Noi non ha nulla a che fare.
In secondo luogo, il Noi teme tanto l’Io perché tutto ciò che appare grande al Noi non ha, agli occhi dell’Io, alcun valore.
All’Io non importa nulla della potenza del Noi, per l’Io tutto è nel Presente, esiste ed ha senso solo ciò che può vivere intensamente.
Nel Noi non esiste un Presente, il Noi deve tutta la sua esistenza al Passato e pensa solamente al Futuro.
Il Presente, nel Noi, ognuno l’ha perduto da quando ha cessato di essere Io.
Il timore che il Noi nutre nei confronti dell’Io è inoltre tanto più forte in quanto la diversa percezione e scala di valori dell’Io è più forte della percezione e della scala di valori del Noi, perché è immediata e universale, è in ognuno dalla nascita ed ognuno può riscoprirla in Sé.
Quindi lasciare che un Io parli o dare ascolto ad un Io rappresenta per il Noi un gravissimo rischio di disgregazione: l’Io può facilmente rivelarsi contagioso e può succedere che qualcuno che fa parte del Noi, di cui il Noi si nutre, capisca e torni ad essere libero e pensante.
Sarebbe la rovina per il Noi…

Per questo è fondamentale, per il Noi, fare in modo che non si riesca ad ascoltare il linguaggio dell’Io e cercare di “ucciderlo” quando si presenta…
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Questo avviene sia nella vita sociale che nell’animo di ciascuno: la scoperta e la crescita verso l’Io, da un lato, e la forza di attrazione dei Noi, dall’altro lato, sono componenti ineliminabili della nostra personalità. La battaglia è sempre in corso e sta a noi scegliere chi far vincere… “
Chiarissimo vero?
<<Con chi è principe in questo mondo, l’Io non ha nulla a che fare>>
(Giovanni 14, 30)
Capito il concetto di Io e Noi, diventa facile capire il contesto del mondo attuale, dove l’individualità è mal tollerata e si fanno azioni di ogni tipo affinchè tutti si adeguino alla massa.
Si fa di tutto per impedire alle persone di pensare con la propria testa. Vengono sfornate costantemente opinioni pre-confezionate ed acritiche attraverso i media, sfruttando celebrità di ogni tipo (musicisti, attori, politici, etc…) in cui le persone si identificano. Vengono forniti una varietà di intrattenimenti di ogni tipo che contribuiscono al degrado intellettuale delle persone facendole diventare sempre più pigre, dal punto di vista cognitivo. Bianco/Nero, Vero/Falso, non esiste via di mezzo e non esiste sfumatura e questo crea inevitabilmente intolleranza nel dissenso, indisponibilità di ampliamento del pensiero, ristrettezza di percezione e di visione.
Non vogliamo inoltrarci nella miriade di strumenti utilizzati dai mass media e nelle disastrose conseguenze che questi producono ma certo è che è bene volgere lo sguardo altrove, elevarsi spiritualmente, coltivare nobili pensieri, approfondire conoscenze che arrivano dall’antico e trovare, ri-trovare o mantenere sano il nostro Io…

Occorre, oggi più che mai, farsi portatori di un pensiero divergente, è necessario ricercare ragioni molto più profonde ed assumere un atteggiamento anticonformista alle mode del presente, in linea con quanto ci hanno lasciato, appunto, gli antichi.

Cosa mettiamo ora nel nostro zaino?
Vogliamo mettere una nostra fotografia, ogni volta che la guarderemo ci ricorderemo che siamo molto di più di quello che vediamo…
Guarda il percorso della Bellezza e seguilo tutto, ti piacerà…
- dal libro “il codice segreto del Vangelo-il libro del giovani Giovanni” di I.Sibaldi ↩︎