Il Fiore della Vita è un simbolo conosciutissimo, utilizzato in tutto il mondo, in ogni cultura e prescinde dalle credenze religiose.
Fa parte della Geometria Sacra, la quale comprende una serie di forme geometriche che, oltre ad essere bellissime e spettacolari, hanno un profondo significato simbolico e metafisico e sono caratterizzate dalla Proporzione Divina, la geometria della Natura…

Il Fiore della Vita è costituito da una serie di cerchi che si intersecano potenzialmente all’infinito.
Racchiude in sé la Perfezione, la Creazione e il suo completamento.
I suoi tanti significati lo rendono un simbolo di equilibrio, armonia, rinascita e protezione.
Simbolo stesso del rapporto tra Macrocosmo e Microcosmo, Il Fiore della Vita rappresenta la Vita stessa.
Questo diffusissimo mandala, che in antichità è stato anche chiamato “Sesto Giorno della Genesi”, rappresenta proprio la “Creazione” la materializzazione dell’Idea Divina.

Ancora una volta troviamo, tra gli altri, Leonardo da Vinci , che ha studiato ed approfondito questa figura, riportando le regole della Sezione Aurea in molti dei suoi lavori.

Graficamente è ottenuto dal susseguirsi di 6 cerchi sovrapposti ed ha come schema principale l’ Esagono.
Poligono assolutamente perfetto, l’Esagono racchiude in se tutto il simbolismo che è alla base del “Fiore della Vita” ed a livello esoterico rappresenta il Tutto.
Con i suoi due triangoli opposti e sovrapposti, è la rappresentazione della regola sacra “Tanto in Alto, Quanto in Basso”, rappresenta l’ Unione tra Cielo e Terra, Materiale e Spirituale ed è la perfetta armonia tra polarità opposte e la loro integrazione. 
L’Esagono è un poligono piano regolare, con sei lati uguali, sei vertici e sei angoli uguali. Quando viene inscritto al cerchio, il suo lato è uguale al raggio.

L’ Armonia dell’Esagono, alla base del Fiore della Vita, è anche la Cristallizzazione e lo schema Cimatico dell’Acqua, corrispondente al Pensiero di Amore e Gratitudine e alla frequenza armonica della nota LA a 432 Hertz.

Lo schema esagonale è inoltre contenuto nel nostro DNA ed è alla base della formazione stessa del nostro codice genetico.
Le diverse proteine che creano la doppia elica sono legate tra esse in modo esagonale e costituiscono la formazione chimica più stabile ed equilibrata raggiunta.

Recenti studi hanno accertato un particolare tipo di acqua, all’interno delle cellule di un organismo in perfetto stato di salute, detta appunto  Acqua Esagonale, affermando che la perdita e l’impoverimento di questo tipo di cristallizzazione dell’Acqua, all’interno del nostro corpo, sarebbe la causa dello sviluppo di molte forme tumorali.
Il cancro rappresenta infatti uno sviluppo anomalo, irregolare e disarmonico delle cellule, con la conseguenza di un DNA “impazzito”.
(fonte: dr. Mu Shik Jhon, “The water Puzzle & the Hexagonal Key”)

A fronte di tutto questo, risulta più chiaro il successo nella storia di quello che è forse il Mandala più amato, tramandato da tempi antichissimi, da svariate culture e diffuso in tutto il mondo, fino ai giorni nostri (nelle realtà olistiche legate al benessere sia fisico che spirituale).

Nella foto a fianco, in ordine numerico, alcuni esempi: Scozia, Israele, Cina, Turchia, Egitto, India, Germania, Bulgaria, Svezia, Francia, Repubblica Ceca, Grecia.

Possiamo affermare, senza dubbio alcuno, che Il Fiore della Vita è lo schema dell’Armonia per eccellenza e che la sua osservazione e la sua presenza vicino a noi, nelle nostre case e negli ambienti di lavoro, rappresentano un grande aiuto nel mantenimento di un buon equilibrio ed un forte elemento di stabilità e salute, su tutti i piani.

Fumetto di Socrate

L’equilibrio tra la fiducia nella ragione e la profonda consapevolezza della propria ignoranza è uno dei doni più preziosi che Socrate ha lasciato in eredità all’umanità.

La vita, la morte, il dolore, l’amore, la giustizia, la pace, la guerra…

Sono interrogativi che da sempre vibrano nell’animo di ogni essere umano ed ai quali la scienza, seppur con i tanti progressi, non sempre fornisce delle risposte.

Da sempre l’uomo sente il bisogno ed è alla ricerca di un “senso”, gli antichi lo ponevano sotto il sigillo del Divino e da lì è derivato tutto il patrimonio dei Miti che si è conservato nel tempo, fino ad arrivare sino a noi. Greci e Romani hanno influenzato fortemente la nostra cultura ma, come dice Norberto Bobbio: “la filosofia deve porre delle domande, non lasciare l’uomo senza domande, e fare intendere che al di là delle risposte della scienza c’è sempre una domanda ulteriore”

La filosofia è quel sapere che si risolve sempre nel “sapere di non sapere”, nel fare domande senza risposte, far intendere che oltre le possibili risposte parziali scientifiche vi è sempre una domanda ulteriore, una “zona d’ombra”

Oggi guardiamo al progresso scientifico ammirati e atterriti e vi è grande richiesta di senso. Si vivono paradossi: ci fidiamo della scienza (vabbè… più o meno…) ma abbiamo perso l’illusione che essa possa risolvere tutti i problemi; diffidiamo di ciò che non è scienza ma ricerchiamo qualcosa (senso) su cui la scienza è impotente.

Come dicevamo prima, l’equilibrio tra la fiducia nella ragione e la profonda consapevolezza della propria ignoranza è uno dei doni più preziosi che Socrate ha lasciato in eredità all’umanità.

Ma questa consapevolezza, in un’era di eccesso di comunicazione incontrollata, nella quale ogni affermazione ha una presunzione di verità, va esattamente all’opposto..

La vera saggezza sta in colui che sa di non sapere; perché io so di sapere più di te, che pensi di sapere”,  … saggezza e conoscenza non sono assolutamente la stessa cosa. 
L’uomo veramente saggio è consapevole di non poter possedere tutto lo scibile e pertanto è pronto ad imparare continuamente e a migliorarsi con umiltà, a mettersi in discussione ogni giorno, ogni istante, ascolta ed è capace di condividere a differenza di chi al contrario, crede di sapere tutto, mentre molto spesso è solo presunzione e convinzione, che derivano da conoscenze SUPERFICIALI riguardo ad alcuni argomenti di cui parliamo, frutto del desiderio di riconoscimento e di affermazione.

In questi tempi di estrema vulnerabilità, per difenderci dall’invasione continua che riceviamo da mille canali, è bene ritrovare la giusta distanza dalla quotidianità, una neutralità che ci sostenga a ritrovare quella gentilezza e cura per noi stessi e per chi ci circonda che emerge in coloro che hanno sperimentato di sapere di non sapere e che sanno relazionarsi agli altri in maniera sobria con l’obiettivo di creare in ogni incontro una possibile crescita reciproca.

Libro consigliato:
“La filosofia ed il bisogno di senso” – Norberto Bobbio

Immaginiamo un oggetto che vibra. Forse possiamo anche udire il suono che produce muovendosi.

Gli scienziati ci dicono che tutto vibra, perciò tutto emette un suono, anche un minuscolo sassolino nella strada, che se lo prendi in mano non senti niente.

L’orecchio umano è in grado di udire suoni approssimativamente compresi tra i 15 e i 20.000 hertz (un hertz equivale ad una vibrazione al secondo).

Gli esseri umani non riescono ad udire nulla che abbia una vibrazione al di sopra od al di sotto di questo intervallo; quindi il fatto che non riusciamo a sentire un suono non significa che non venga prodotto.

Quindi il nostro minuscolo sassolino esiste, sta vibrando e quella vibrazione sta producendo un suono, anche se infinitesimale.

Questo concetto era forse compreso meglio dagli antichi; un detto buddista parla di Kannon, la dea della pietà e della compassione, e la descrive come capace di vedere e percepire tutto.

dea Kannon, dea della compassione
Dea Kannon

Tutta l’esistenza è vibrazione e suono, e la vibrazione è la vita stessa, senza vibrazione non esisteremmo.

I giapponesi scrivono la parola Vita usando il carattere

In cima il tratto a forma di tetto, sotto il quale c’è una persona che sta dormendo, simbolizzata dalla linea orizzontale; sotto la persona che dorme ci sono due simboli che, messi insieme, si riferiscono all’atto di picchiettare.
Si può paragonare questo gesto alla creazione della vibrazione e così alla creazione della vita.

Questa forza vitale che rende possibile la nostra vita è la stessa che rende possibile l’esistenza del sassolino.

Dire che qualcosa esiste equivale a dire che vibra e tutto ciò che vibra ha vita.

Quindi senza vibrazioni per noi sarebbe impossibile vivere, ma la semplice sopravvivenza non è sufficiente, siamo d’accordo vero?

E qui entra in gioco la Risonanza, se la Vibrazione è energia la Risonanza è il modo in cui essa si propaga, per cui la Risonanza è in grado di trasmettere Energia.

Questo è importante perchè significa che l’Energia non può essere trasmessa unilateralmente ma richiede la risonanza di almeno due elementi.

L’Energia che è intorno a noi non è sempre stata lì ma è proveniente dalle epoche passate ed è stata trasmessa fino a noi; seguendo il percorso a ritroso arriviamo fino alla Creazione, al concepimento dell’Universo e quindi alla prima vibrazione. Affascinante vero?? 🙂

Per trasmettere l’energia della risonanza della creazione era necessario un elemento, una sostanza, che si rivelò essere l’ Acqua.
L’ Acqua quindi fu, fin da allora, ed ancora oggi, funzionale alla formazione ed al sostentamento della VITA. Non esiste Vita senza Acqua.

Comprendendo che la Vita è Vibrazione, è facile capire come la Vita dopo la morte sia possibile.
Poichè la Vibrazione è Vita, la Vita non necessita di un corpo per poter continuare.
Pensa al corpo come a una sorta di vestito in affitto, che ad un certo punto devi restituire…

ma di questo parleremo prossimamente.. 😉

Dì la verità… al mattino quante volte schiacci il tasto Snooze della tua sveglia prima di alzarti?
Se sei un’ Allodola, quando la fai sei già in piedi ! Se sei un Gufo… lo fai almeno 3-4 volte e poi ti alzi per sfinimento, non perché tu lo voglia fare veramente…

GUFI sono quelle persone che alla sera si sentono attivi e produttivi, le idee migliori gli vengono dal tardo pomeriggio in poi, non andrebbero mai a dormire la sera e sarebbero capaci di passare la nottata lavorando, senza accorgersene.

Il rovescio della medaglia è che i Gufi non li devi svegliare la mattina presto, fanno fatica a carburare la mattina, impiegano diverso tempo prima di essere performanti al mattino. Ad un gufo è meglio non parlare prima delle 11…

Le ALLODOLE sono esattamente il contrario, si svegliano all’ alba senza nessuna fatica, sono subito attive, prima di colazione hanno già detto centinaia di parole e fatto decine di cose. Giriamo la medaglia e.. ops.. vanno a letto con le galline!  E se non vanno a dormire presto comunque alla sera non sono performanti.

Non dipende da noi decidere se siamo Gufi o Allodole, secondo una ricerca scientifica condotta all’università di San Francisco su 2.400 volontari, il ritmo circadiano – quello che controlla il sonno e la veglia – è scritto nel DNA.

Nel nostro cervello, nell’ ipotalamo, c’è un meccanismo che regola i ritmi di sonno e di veglia ed il cosiddetto ritmo circadiano di ciascuno di noi.

E’ una sorta di orologio interno ed intelligente che sa sempre che ora è, rispetto a sé stesso e non rispetto al mondo o agli orologi inventati dall’uomo. Questo orologio biologico funziona in maniera diversa per ciascuna persona, determinando appunto le differenze tra Gufi e Allodole.

Le persone mattiniere sembrerebbero essere più proattive, cioè in grado di intervenire in anticipo su un problema per prevenirlo. Alzarsi la mattina presto ed esporsi il prima possibile alla luce solare sembra, inoltre, stimolare il metabolismo ad attivarsi più velocemente.

Ma secondo uno studio condotto da un gruppo di genetisti dell’Università di Leicester, essere più attivi durante le ore serali non per forza pregiudica la produttività; i gufi sarebbero più ambiziosi ed intelligenti ma anche più creativi, estroversi e con maggiore senso dell’umorismo, rispetto alle persone con cronotipo mattiniero.

Il dr. Riva, ricercatore del dipartimento di Medicina e chirurgia all’università di Milano-Bicocca, sostiene che non bisogna sforzarsi di mantenere dei ritmi che sono contrari alla propria natura, potrebbe diventare dannoso.
“Significherebbe costringere i cosiddetti gufi ad avere comportamenti contrari al normale funzionamento del loro organismo”.
Una sveglia troppo precoce, soprattutto in chi non è abituato, potrebbe portare a un aumento del cortisolo, l’ormone dello stress”

Quindi, come quasi sempre, è importante  seguire le proprie inclinazioni…

 Ma poi.. veramente la classificazione è così netta?

un gruppo di ricercatori russi evidenziato che in realtà solo il 50% della popolazione è classificabile come gufo o allodola. Le abitudini e la fisiologia di un’altra metà di persone non rientrano in nessuno dei due gruppi. Sulla base dell’ esperimento fatto con un centinaio di volontari, hanno evidenziato altri due tipi di cronotipi: gli Energici, in forma sia la mattina che la sera, ed i Letargici, stanchi tutto il giorno

Ora siamo a caccia di altre  due specie di uccelli, la British Psychological Society, in un suo Blog, propone la Rondine per gli energici e non si pronuncia sui letargici… pare però che i loro lettori su Twitter abbiano proposto Dodo Pellicano.

E tu… che uccello sei?  😉

Diversi anni fa, in un momento di cambiamento importante della azienda per la quale lavoravo, ho ricevuto in regalo un libro:
il nostro iceberg si sta sciogliendo” di John Kotter.
Stavamo vivendo una svolta epocale che, non era difficile da intuire, molte persone della squadra non avrebbero subito accettato ed avrebbero fatto una resistenza tanto faticosa quanto inutile.

Mi è piaciuto immediatamente, l’ho letto d’un fiato e nella vita l’ho usato diverse volte, per far capire che non sempre i cambiamenti, apparentemente negativi, portano disgrazie.

Saper accogliere, gestire ed accettare il cambiamento è probabilmente una delle cose che la maggior parte delle persone fatica a fare ma anche ad apprendere.
Molto spesso il cambiamento non siamo noi a sceglierlo ma ci viene imposto ed altrettanto spesso non siamo capaci di fare tesoro dell’esperienza per le volte successive, che inevitabilmente arrivano, con tanti nomi diversi

PINGUINI SUL GHIACCIO

Questa favola, apparentemente semplice, racconta la storia di una colonia di pinguini Imperatore che da sempre abitano su un iceberg in Antartide.

La storia ruota intorno a 6 personaggi principali,  6 caratteri e 6 modi di reagire all’inevitabile cambiamento che la colonia di pinguini dovrà affrontare:

Fred, Alice, Louis, Buddy, il Professore e NoNo sono come le persone che ci circondano quotidianamente. La storia fa sorridere perchè ognuno di noi può ritrovarsi in uno di questi pinguini ed ognuno di noi può ritrovare un collega, un amico, un familiare.

I nostri amici pinguini sono convinti che quella che per generazioni è stata la loro casa lo sarà per sempre, ma un giorno Fred, curioso e osservatore, scopre che l’iceberg si sta sciogliendo e rischia di spaccarsi in mille pezzi mettendo a serio rischio la sopravvivenza di tutti.

Deve assolutamente fare qualcosa, ma lui è un pinguino qualunque e teme di non avere sufficiente autorevolezza per farsi ascoltare da tutta la comunità. Preoccupato per la gravità della sua scoperta decide di farsi coraggio e di informare il Consiglio Direttivo, detto anche il Gruppo dei Dieci, composto dai leader della colonia

Coinvolge Alice, una pinguina concreta e tenace (una “tosta”, per capirci) , il membro del Consiglio che è disposta ad ascoltarlo ed a prenderlo seriamente in considerazione. Insieme verificano l’effettiva gravità del pericolo che li minaccia e decidono di informare tutti i membri del Consiglio Direttivo, compreso il Pinguino Capo.

Si verifica ciò che molto spesso accade anche nella realtà: scetticismo, ostacoli, paura dell’ignoto, fermezza sulle proprie posizioni anche di fronte all’evidenza..

Non sarà facile convincere i leader a comprendere che il loro mondo sta cambiando e che tutta la comunità dovrà adattarsi al cambiamento prendendo rapidamente delle decisioni importanti.

Non è facile accettare che tutto ciò che hai costruito negli anni, tutto ciò che sei abituato a vivere, vedere e riconoscere come familiare, d’un tratto non sia più lì, non sia immutabile e invulnerabile. Vi ricorda qualcosa?   Accade moooolto spesso!

Sempre con l’apparente semplicità di una favola, ma in realtà densa di concetti, la storia prosegue raccontando, con semplicità e chiarezza, come la colonia di pinguini riesce a comprendere il problema, a mettere in atto un’efficace comunicazione per informare tutta la comunità senza diffondere il panico, ad analizzare insieme la situazione individuando vantaggi e svantaggi delle scelte possibili, e ad impostare con impegno e passione un buon lavoro di squadra per motivare tutti a trovare la soluzione migliore e metterla in pratica con successo.

copertina del libro 2il nostro iceberg si sta sciogliendo"

Quella dei pinguini è una storia di resistenza al cambiamento, di un’eroica vittoria su ostacoli apparentemente insormontabili, di confusioni, di intuizioni, di problemi, di tattiche ingegnose per superarli.
E’ la storia di un tempo in cui il cambiamento non può essere più evitato.
Suona familiare anche di questi tempi vero?

Ma io sono convinta che ogni tempo ha la sua esigenza di cambiamento, più o meno drastica, più o meno impellente; sta a noi riuscire a coglierla in tempo e farla giocare a nostro favore.

Il libro è un buon consiglio, semplice, chiaro ed efficace, per chiunque, sul lavoro, in famiglia, in un gruppo o nel proprio percorso di crescita e di vita, si trovi a dover affrontare un cambiamento, specialmente in un mondo come quello attuale che è in continua e rapida evoluzione.

Perché non bisogna mai dimenticare che il cambiamento inizia sempre a livello emotivo, il vero cambiamento è sempre dentro di noi.


Vi lascio con una domanda per riflettere: Cambiamento o Cambia-Mente, da dove è meglio iniziare? 🙂

Se vuoi approfondire per capire come affrontare un cambiamento, seguimi qui

La Memoria dell’Acqua è una facoltà specifica di questo straordinario elemento già dimostrata con l’importante lavoro del Dott. Masaru Emoto, nella sua lunga ricerca su la “Risposta dell’Acqua”, con il fenomeno di cristallizzazione dell’acqua in base agli stimoli ricevuti quali pensieri, parole, musiche ed immagini.

A questo straordinario metodo nel tempo se ne sono aggiunti altri, il più significativo dei quali è quello che utilizza la Cimatica.

Con il termine Cimatica si indica quella teoria che attribuisce alle onde sonore un effetto morfogenetico, ovvero la capacità di sviluppare una forma o una struttura.

La parola Cimatica deriva dal greco Kyma (onda) ed indica lo studio che si occupa di capire come le vibrazioni di un’onda sonora riescano a generare delle forme visibili, grazie alla modificazione della materia, la cui forma varia al variare della frequenza emessa: una perfetta corrispondenza tra suono e forma.

Hans Jenny, ritenuto il padre della Cimatica, (sebbene questa sia nata almeno due secoli prima con il Fisico tedesco Chaldin) misurò, fotografò, sperimentò gli effetti delle vibrazioni sonore di ogni tipo, sui più diversi materiali e scoprì che le forme create dal suono erano prevedibili e come lo stesso suono produceva sempre lo stesso disegno.
Jenny scoprì inoltre che, acclamando i suoni di antichi linguaggi come il sanscrito o l’ebraico, le figure che si producevano disegnavano il simbolo alfabetico che veniva pronunciato.

Nella nostra incessante ricerca abbiamo messo a confronto questi due sistemi per l’osservazione della Risposta dell’Acqua ed è davvero interessante notare le straordinarie coincidenze che di seguito vi illustriamo:

disposizione cimatica dell'acqua con la nota musicale LA
disposizione cimatica dell’Acqua all’esposizione alla nota musicale LA a 432 Hertz
cristallizzazione dell'acqua alla parola AMORE
cristallizzazione dell’acqua alla parola AMORE
foto del cristallo di acqua sovrapposto con foto della disposizione cimatica con nota musicale LA
se ruotiamo la foto del cristallo e sovrapponiamo le due immagini, possiamo osservare come i due schemi che rappresentano la Risposta dell’Acqua coincidono e sono sovrapponibili

E’ noto che il suono 432 Hertz è collegato al chakra del cuore.

È in uso l’espressione “dare il La” per indicare il dare inizio a qualcosa infatti, nella scala di Do, il La è la sesta nota musicale, ed è quella che viene usata per accordare gli strumenti prima di iniziare a suonare.

Il “La” era una nota base fondamentale, nel sistema modale, in uso in Europa sin dai tempi dell’Antica Grecia, che rimase in vigore fino all’adozione dell’attuale sistema tonale.
Inoltre il La di diapason, che corrisponde al La della terza ottava del pianoforte, ha un’altezza riproducibile da tutti gli strumenti e voci umane, unica e fondamentale.
Tra tutte le note, curiosamente, è la Nota di Accordo e di connessione tra Tutti e con il Tutto.

Come l’ Amore, in quanto vibrazione purissima che nasce dal Cuore, è la forza creante dell’ Universo, similmente la nota La, è quella che tutto  interconnette ed accorda; questo l’Acqua lo sa bene ed offrendo questa sua risposta ce lo ha raccontato.

A proposito…
sai che il suono 432 Hertz è definito il suono dell’ auto-guarigione?
Un biologo piemontese, Emiliano Toso, studia da anni gli effetti benefici del suono e guarda cosa ha sperimentato..

Per memoria dell’acqua si intende la capacità dell’acqua stessa di conservare una “impronta” di tutto ciò con cui è venuta in contatto (e questo è peraltro anche il principio di base della Omeopatia e della Floriterapia)

L’acqua in base alle sue caratteristiche chimiche, biofisiche ed elettromagnetiche è infatti in grado di ricevere frequenze d’onda e memorizzarle, comportandosi quindi come un’antenna, ma anche di trasmettere le onde memorizzate

In merito alla memoria dell’acqua moltissime ricerche e studi sono stati effettuati da diversi scienziati e ricercatori, il più conosciuto è probabilmente Masaru Emoto (1943-2014), scienziato giapponese, secondo il quale l’acqua ha la capacità di rispondere agli stimoli esterni.

Masaru Emoto ha messo a punto una tecnica che ha consentito di scoprire i molteplici segni del linguaggio figurativo con cui l’acqua risponde agli stimoli esterni.
Attraverso questa tecnica è possibile fotografare i cristalli ottenuti dal congelamento di acqua sottoposta alle vibrazioni di parole, musica, pensieri o stati d’animo.

L’acqua è infatti in grado di registrare la vibrazione di una energia estremamente sottile, definita nella cultura giapponese Hado (letteralmente “cresta dell’onda”).

Gli esperimenti dimostrano che i cristalli dell’acqua modificano la propria struttura in relazione dei messaggi che ricevono; l’acqua sottoposta alle vibrazioni di parole e pensieri positivi forma dei cristalli bellissimi , l’acqua sottoposta alle vibrazioni di parole e pensieri negativi reagisce creando strutture amorfe e prive di armonia.

cristalli di acqua al microscopio dopo la ricezione di particolari messaggi
Esempi di cristalli di acqua dopo i messaggi ricevuti

Questo significa che le parole, in qualunque forma (dette, scritte, pensate) entrano in risonanza con l’acqua (tutta l’acqua, anche quella di cui noi siamo composti), modificandone la struttura.

L’acqua presente in tutti gli organismi viventi, quando entra a contatto con la materia biologica si struttura in forma organizzata e coerente, che viene determinata dalle frequenze specifiche emesse dalla materia vivente stessa. Questa peculiare organizzazione biologica dell’acqua viene definita Supercoerenza (ovvero coerenza tra Domini di Coerenza, che definisce il fatto che quando l’acqua registra un’informazione nei suoi gruppi di molecole, acquista nuove proprietà, anche se la composizione chimica resta invariata).

cristallo acqua con parola Felicità
Cristallo di acqua formatosi con la parola FELICITA’

Sono ormai molteplici gli studi sull’acqua informata (acqua coerente) da parte di numerosi scienziati, in tutto il mondo.

Ora può essere un pò più facile comprendere quelli che vengono definiti “miracoli” delle acque coerenti di molti santuari nel mondo, ad esempio Lourdes.
La presenza di molti minerali in questi luoghi e la loro frequenza vibrazionale, sembrano trasferire un informazione elettromagnetica alla struttura dell’acqua che si organizza così in maniera coerente e porta al benessere chi la beve o ci si immerge.

Vuoi sapere di più sull’acqua informata? clicca qui

L’acqua è certamente la risorsa più importante della terra, grazie alla sua presenza è stata possibile la creazione della vita sulla terra.

Il nostro pianeta è ricoperto per ¾ dall’acqua, è per questo che visto dallo spazio è un pianeta azzurro!

PIaneta Azzurro- il pianeta Terra visto dallo spazio

“L’acqua è la materia della vita.

E’ matrice, madre e mezzo.

Non esiste vita senza acqua.”

Albert Szen-Gyorgyi
SCIENZIATO UNGHERESE PREMIO NOBEL MEDICINA E FISIOLOGIA 1937

Ha un ruolo veramente essenziale per la sopravvivenza degli organismi viventi, la Terra come la conosciamo non esisterebbe senz’acqua..

L’acqua è tanto importante da essere insostituibile, tutti gli esseri viventi sono costituiti da acqua in percentuale variabile dal 50% a oltre il 95% (in alcuni organismi, ad esempio le meduse).

Nell’uomo la percentuale è variabile a seconda diversi fattori, età, sesso, costituzione, e rappresenta circa il 75% della massa muscolare, L’83% del sangue, il 22% dello scheletro, il 75% del cervello.

acqua nell'organismo umano nelle diverse fasce di età

E’ fondamentale in diversi processi, ad esempio:

  • Aiuta il corpo nell’assorbimento dei nutrienti
  • Regola la temperatura corporea
  • Elimina le tossine
  • Lubrifica le articolazioni
  • Trasporta ossigeno
  • Aiuta la respirazione

La carenza d’acqua causa invece molteplici problemi, che nel tempo possono anche creare situazioni gravi:

  • Infezioni del tratto urinario
  • Ritenzione idrica
  • Artrosi e reumatismi
  • Pressione alta
  • Emicrania
  • Calcoli renali
  • Problemi respiratori
  • Stitichezza
  • Secchezza

Per questo è sempre importante bere almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno. Idratarsi bene è una forma di prevenzione.

 L’acqua viene definita il “solvente universale”, il liquido con la più alta tensione superficiale tra tutti i liquidi conosciuti, l’ elemento in cui avvengono il maggior numero di reazioni chimiche intra ed extra cellulari, l’unico elemento presente in contemporanea allo stato solido liquido e gassoso, l’unico elemento che da solido e’ più leggero che da liquido, insomma per definizione l’ elemento della Vita ed il suo mezzo di trasporto preferito, come dice qualcuno…

L’acqua dei fiumi, dei ruscelli, dei laghi, del mare e degli oceani, che a prima vista può sembrare pulita o pura, in realtà contiene disciolti numerosissimi elementi e minerali liberati dalle rocce o provenienti dall’atmosfera.

Ovunque essa scorra, sulla superficie terrestre, sotto terra o dentro il nostro corpo, l’acqua scioglie e trascina con sé un numero elevatissimo di sostanze.

L’ acqua svolge così una funzione essenziale: quella di trasportare, anche per lunghi percorsi, le sostanze che incontra durante il suo ciclo.

Quindi non solo la presenza ma anche la qualità e l’integrità dell’acqua sono fondamentali per la vita e per il benessere degli esseri viventi e dell’ambiente.

Ci piace riportare la definizione di Antonina Maria Botta, ricercatrice, che dell’ Acqua ha fatto il suo obiettivo di vita:

“…L’Acqua è anche la Memoria, l’Inconscio, l’Elemento figurativo dell’Anima che con il suo ciclo di Caduta dal Cielo, Ruscellamento  sulla Terra e Ritorno al Mare sembra ripercorrere il ciclo della nostra Anima che cade pura dal Cielo, si inquina ma raccoglie esperienza durante il suo percorso terreno ed infine si ricongiunge al Grande Mare dove il Tutto e il Singolo sono Uno.

L’Elemento del Battesimo e del collegamento al Divino.

Elemento di Purificazione e di Benedizione.

Per secoli le donne presso fontane e lavatoi hanno eseguito la pulizia dei panni di chi nasceva e di chi moriva e con il loro canto e lo scorrere dell’Acqua purificavano così l’Anima di colui che entrando ed uscendo dalla Materia andava accompagnato.

L’ Acqua e’ Madre ed il Mare e’ Padre da sempre questi elementi nutrono e si fanno nutrire dall’Immaginario umano e divino.

Infinite Divinità nascono dal Mare e, ad esso sono collegati ed infinite popolazioni nell’Utero Divino di questa Immensa Madre, hanno le loro origini ed il loro destino.

A me piace definirla il “Filo della Collana della Vita” e mi piace sentirmi collegata ad ogni forma biologica e non, dalla Magia del Respiro ed il vapore che in esso trasportato etereamente, ma concretamente, mi unisce ad ogni form ed emanazione divina di questo universo...”

Acqua, la migliore di tutte le cose.

Talete 600 A.C.


La Shungite è una pietra nera, composta da carbonio (lo stesso elemento di cui sono composti i diamanti e la grafite) e di natura organica.

In particolare la Shungite è costituita prevalentemente da fullereni, molecole sferiche in formazione carbonio-60 o carbonio-70; una forma, detta allotropica, in cui gli atomi si legano tra loro configurando una sorta di pallone da calcio (ma 200 milioni di volte più piccolo) da 60 o 70 atomi.

L’allotropia è la proprietà delle sostanze chimiche di combinarsi in diverse forme ed il carbonio è appunto una sostanza allotropica.

Il nome “shungite” deriva da un deposito minerario situato nei pressi del lago Onega, localizzato in un villaggio denominato Shunga nella regione della Karelia in Russia accanto al confine con la Finlandia.

Karelia-Russia- mappa

Si ritiene che la Shungite abbia effetti benefici sugli organismi viventi e pertanto è di grande interesse.

Sull’origine della Shungite esistono due ipotesi discusse dai ricercatori:

la prima è che arriverebbe da un meteorite proveniente da una stella  morta o che sia parte dell’asteroide Phaethon

la seconda è che sia un’amalgama di diversi organismi planctonici fossilizzati quindi una roccia vulcanico-sedimentaria del Medio Protozoico (parliamo quindi di 2 miliardi di anni fa!)

Una cosa è certa: ad oggi non esiste un minerale o una roccia avente una composizione equivalente a quella della shungite, il che la rende unica, tanto che il suo mistero strutturale non è ancora completamente chiarito dalla comunità scientifica , né sul piano fisico né su quello vibrazionale.

Ci sono diversi tipi di Shungite, a seconda della percentuale di carbonio che contengono, vediamole qui, perché è importante conoscerle ed avere la consapevolezza di ciò che si sceglie (scienza potentia est!)

Fin dai tempi antichi molte popolazioni russe utilizzano la Shungite, che si è rivelata particolarmente efficace nell’energizzare e purificare l’acqua. La Russia è particolarmente attiva nella ricerca scientifica e nell’utilizzo di questo materiale, a Mosca il sistema di filtraggio delle acque è fatto con shungite, in altre città è utilizzata per depurare le riserve idriche.

 L’attività antiossidante di un fullerene, che compone la shungite,  ha un effetto sorprendente, si ritiene che sia proprio la struttura geometrica del fullerene a ristrutturare l’acqua.

In linea generale, la shungite può essere utilizzata per assorbire tutto ciò che può arrecare danno ad un organismo vivente.

La Shungite normalizza il metabolismo cellulare, aumenta l’ attività enzimatica  e rafforza la stabilità della cellula contro le influenze esterne. Normalizza i processi nervosi, influendo sullo scambio di neurotrasmettitori e migliorando la capacità di sollecitazione e la resistenza allo stress. Possiede evidenti effetti antinfiammatori e antistaminici dunque possono alleviare il dolore, inibire lo sviluppo di allergie ed in senso generale migliorare l’immunità. (fonte: dr.R.A.Miller)

Ha proprietà bioenergetiche e pertanto molto utili per le persone che soffrono di disturbi del sonno, sbalzi di umore e problemi di natura psicosomatica.
E’ una pietra utile per contrastare lo stress, gli effetti negativi di una giornata di intensa attività e periodi di eccessiva stanchezza.
Le proprietà antibatteriche e di potenziamento del sistema energetico interno fanno sì che ne venga consigliato l’utilizzo durante periodi di influenza e cambiamenti di stagione. Per i convalescenti può dimostrarsi estremamente utile poiché potenziando il sistema immunitario, permette di ristabilirsi più velocemente.
Applicazioni di una pezzuola imbevuta di “acqua di shungite” aiuteranno a rimarginare ferite e ridurre il dolore causati da ustioni.

Alcuni studi scientifici hanno dimostrato la capacità della shungite  di schermatura dalle radiazioni elettromagnetiche.
Posizionare in casa un soprammobile fatto di shungite permette di schermare la stanza dalle nocive radiazioni elettromagnetiche.
Da preferire per questo genere di oggetti la forma piramidale, forma che consente di ottenere un ambiente con un’atmosfera rilassante e al riparo dalle onde emesse dagli elettrodomestici e dalle apparecchiature che ormai saturano le abitazioni (e non solo).

Diversi test bioenergetici hanno dimostrato  l’efficacia della shungite nel  potenziare o restituire l’energia. Nei soggetti depressi o ansiosi la sola manipolazione tra le mani può apportare sensazione di calma e di liberazione dalle preoccupazioni.





 

La Meristemoterapia è un metodo di cura naturale che utilizza le proprietà medicinali dei germogli, delle gemme, delle giovani radici e di altri tessuti vegetali in via di accrescimento, nei quali è contenuta e concentrata tutta l’energia vitale ed i principi attivi primari necessari per lo sviluppo della pianta stessa.

gemma di betula pubescens

Il vegetale, come ogni essere vivente, passa attraverso tutti gli stadi della crescita cellulare ed una volta terminato il suo ciclo vitale ritorna al mondo minerale da cui in parte ha avuto origine.

Tuttavia, contrariamente all’animale, la cui evoluzione cellulare segue un insieme di fasi progressive e degenerative dell’embrione, fino alla morte, il vegetale conserva dentro di sè, per tutta la sua vita adulta, degli agglomerati di cellule embrionali che sono l’essenza della sua straordinaria capacità di crescita e di vitale rinnovamento permanente.

calluna vulgaris- erica

Queste cellule, chiamate meristemi, sono le artefici di una embriogenia infinita e totipotente, che è una delle caratteristiche essenziali delle piante vascolari. Dall’utilizzo di questi tessuti cellulari vegetali freschi e vitali, contenenti i meristemi, è nata una risorsa terapeutica nuova che affonda le radici nel lontano passato ma che è stata messa a punto , sul piano clinico e sperimentale scientificamente, dal dott. Pol Henry, nel 1950.
L’antica tradizione erboristica e la più moderna fitoterapia trovano in questa metodica un prezioso alleato che utilizza non più le parti adulte e definitive del vegetale bensì i tessuti embrionali freschi (i meristemi appunto) che sono gli elementi più nobili e vitali, dotati di intensa attività riproduttiva, dove sono maggiormente concentrati i principi attivi primari e l’essenza vitale della stessa pianta.


(estratto da: Vademecum di Meristemoterapia del dott. F.Piterà di Clima-ricercatore internazionale)

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