Non ho mai avuto particolare talento per il disegno, ma nonostante le mie non eccelse qualità artistiche, da sempre disegno alberi… alberi mentre telefono, mentre rifletto, mentre penso…
Alberi grandi, piccoli, con frutti, senza frutti, con tronchi dritti, storti, esili o imponenti, con foglie o senza foglie, con radici profonde o meno profonde… Il disegno dell’albero è sempre stato spontaneo, mai programmato, mai pensato preventivamente, mai rettificato.
Decine, centinaia, migliaia di alberi nella mia vita!

Finchè un giorno mi sono chiesta: “Perché? Ha un significato disegnare sempre alberi? Cosa vuol dire? Perché lo disegno così e non cosà? Perché ci sono periodi di alberi simili e poi cambiano?” (premetto che farmi domande è una costante della mio Essere, non sarei “Io” senza domande 😊 ).
Il disegno è certamente uno dei linguaggi che abbiamo, assimilabile alla parola, alla scrittura, alla gestualità, alla musica e a tanto altro; fa parte di quel “linguaggio non verbale” che ci accompagna per tutta la vita e che molto spesso dice la verità, a differenza della comunicazione verbale spesso mitigata dalla cultura, dal contesto, dal carattere, dalle convenzioni.
Quindi per capire veramente una persona vanno valutati entrambi gli aspetti. La Comunicazione Non Verbale era già uno dei miei interessi, ma l’albero.. quell’albero.. tutti quegli alberi.. mi solleticavano la curiosità.
Avevo la sensazione che disegnare un albero fosse come guardarsi allo specchio e, sul momento, farsi un autoritratto.
Per cui ho cominciato a cercare di capire, ad informarmi, a studiare (a “scavare”, come dicono a casa mia!)
Gli alberi e l’uomo hanno da sempre una stretta relazione e sono presenti nei miti di ogni tempo e cultura e nelle opere di molteplici artisti, da Van Gogh a Klimt, Monet, Cezanne, Kandinskij e molti altri …


L’albero è il simbolo dell’uomo per analogia con la posizione eretta, rappresenta la Vita, lo slancio vitale, la forza, la sicurezza.
E quindi disegnare un albero deve pur avere un significato, no?
E’ proprio così! Proprio l’analogia tra l’immagine del corpo umano e la struttura degli alberi nel 1949 suggerì ad Emil Jucker, ricercatore svizzero, l’ideazione di un test psicologico.
Le sue ricerche avevano confermato che l’Uomo, attraverso dinamiche inconsce, si identifica nell’albero e si proietta in quella forma verticale che ricorda la posizione eretta, come già aveva ipotizzato lo psicanalista Carl Gustav Jung.
Successivamente Karl Koch, sempre intorno al 1949, raccogliendo i dati crea le casistiche che permettono di leggere in maniera strutturata i risultati dei test e quindi crea il primo test psicologico proiettivo.
Quindi, forte del fatto che le mie sensazioni avevano un fondamento, ancorchè non scientifico (ma noi sappiamo che ci sono un sacco di cose, non riconosciute dalla scienza ufficiale, che funzionano perfettamente! 😉 ) iniziai a studiare i dettagli del test dell’albero..
Secondo il grafologo svizzero Max Pulver per l’albero, come per la scrittura, la parte centrale rappresenta l’IO, quella alta la zona delle aspirazioni, dell’immaginazione, della spiritualità e quella bassa la zona dell’istinto.
Quindi ad ogni parte dell’albero corrispondono simbolicamente altrettanti significati, correlati alla psicologia della persona.


Le RADICI, che mettono in luce il mondo delle emozioni, degli istinti, delle passioni, il legame con la Madre Terra ed il femminile..
Il TRONCO, che rappresenta il nostro Io, la parte cosciente di noi stessi, il ponte che collega le radici (l’inconscio) e la chioma (gli ideali, le aspirazioni), il mediatore tra la materia e lo spirito.
La CHIOMA, che è espressione della socializzazione, della vita di relazione, ci congiunge al cielo ad al Sogno.
E poi i PARTICOLARI (fiori, frutti, nidi, erba, ecc…), o il tipo di tratto (leggero, marcato, ripassato, ombreggiato, ecc..) che svelano molte cose..
Insomma… dietro ad un albero disegnato c’è un mondo, il mondo della persona che l’ha disegnato.
Attraverso il simbolo dell’albero rappresentiamo noi stessi ed i nostri aspetti più profondi ed inconsci.
Vuoi sapere cosa dice il tuo albero?
Prendi un foglio bianco (rigorosamente senza righe o quadretti), una matita e disegna.
Disegna senza pensare, lasciati trasportare, non hai vincoli di nessun tipo.
Puoi usare tutto il foglio oppure solo una parte, puoi farlo grande, piccolo, storto, dritto, come ti pare e come ti viene, non è un concorso di disegno, non deve essere bello, deve essere TUO.
Fai una foto ed inviala a: info@quantumdibenessere.it indicando la tua età e sesso.
Ogni mese i primi 2 riceveranno, in privato e gratuitamente, la “lettura” del loro albero.

“Gli alberi sono santuari. Chi sa parlare con loro, chi sa ascoltarli, conosce la Verità”
Hermann Hesse