I bambini sanno cose che poi il mondo fa loro dimenticare,
per questo bisogna rimanere un pò bambini nell’anima.
Questa storia è per bambini, ma anche per gli adulti, forse soprattutto per gli adulti…

Un giorno di primavera, una piccola bimba di nome Lisa stava giocando con la sua bellissima cucinetta in legno quando, ad un tratto, le venne in mente una cosa molto importante, si alzò, andò dalla mamma e le disse: “Mamma, ti voglio bene”. Lei l’abbraccio e rispose “Anch’io te ne voglio , amore mio”.
La bimba andò dal papà e gli disse: “Papà ti voglio bene”. “Oh”, rispose lui “anch’io ti voglio bene piccola mia”.
Andò poi dai nonni e dalle zie e disse: “Vi voglio tanto bene”. Loro, entusiasti e con amore risposero: “anche noi ti vogliamo bene Lisa”.
Poco dopo tornò dalla mamma che stava cucinando e le disse: “Mamma prendimi in braccio”. La mamma la guardò sorridendo, lasciò le pentole sul fornello, la prese in braccio e la baciò.

“Mamma portami davanti a quello specchio” disse Lisa; la mamma, senza fare domande e incuriosita da questa richiesta, l’accompagnò e Lisa, guardandosi diritta nello specchio disse: “Ti voglio bene, più del mondo, dei pianeti, delle stelle e dell’Universo”. Poi si girò verso la mamma dicendo: “Grazie mamma! Ora ho detto ti voglio bene alla persona più importante del mondo, Io.”
La mamma, in silenzio e commossa, la strinse a sè e, guardandola negli occhi le disse: “Lisa, oggi mi hai insegnato una cosa meravigliosa, Grazie.”
Da “Favole Quantiche” di Chiara Mezzari